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INTERVISTA AL MISTER DEL BENGALURU
13 days ago - 9/12/2025 10:21 AM GMT-3
P. Bertolucci: Mister Fukuda, partiamo subito. Il passaggio al Bengaluru ha sorpreso molti. Cosa pensa della squadra e della competizione? Non è un passo indietro rispetto all’Esperion?

Fukuda: Un passo indietro? Dipende da dove si guarda. Questo campionato è in piena espansione, e il Bengaluru ha una struttura ambiziosa. Vedo potenziale, fame, e soprattutto spazio per costruire. Non mi interessano le etichette, mi interessa il progetto.

P. Bertolucci: Parliamo di voci. Si dice che lei abbia accettato l’incarico solo perché in squadra c’è Ashito Aoi. È vero? È una scelta emotiva?

Fukuda: Ashito è un talento raro, ma non è il motivo per cui sono qui. Se fosse così, avrei seguito ogni suo passo come un’ombra. Sono qui per formare una squadra vincente, non per coltivare nostalgie. Ma certo, avere un giocatore come lui è un vantaggio.

P. Bertolucci: E ora la bomba. Menthuthuyoupi come difensore centrale. Un personaggio controverso, ancora sconosciuto e per di più fuori ruolo. Lei pensa davvero che possa funzionare?

Fukuda: Menthuthuyoupi ha caratteristiche fisiche e mentali che pochi hanno. Il suo senso dello spazio, la lettura del gioco, e la sua aggressività controllata lo rendono adatto a quel ruolo. Non è ortodosso, ma il calcio moderno premia l’adattabilità.

P. Bertolucci: Addirittura lei lo preferisca a Simmons, che è un centrale puro e con esperienza?

Fukuda: Simmons è un ottimo giocatore. Ma il mio compito non è scegliere il più esperto, è scegliere chi si integra meglio nel sistema della squadra. In certe partite, Menthuthuyoupi può offrire soluzioni che Simmons non ha. Non è una questione di preferenze, ma di funzionalità.

P. Bertolucci: Ultima domanda, e voglio un nome. Chi schiererà in attacco tra Agi, Motoki e Bakugo? Tre profili diversi, tre ego importanti.

Fukuda: Sono tre giocatori copletamente diversi... Se cercassi equilibrio, direi Motoki. Se volessi destabilizzare la difesa avversaria, Agi. Se servisse una scintilla, Bakugo. Ma il calcio non è una somma di nomi, è una sinfonia. E io decido chi suona e quando. Per ora, lasciamoli tutti in tensione.

P. Bertolucci: Sempre evasivo, Mister Fukuda. La ringrazio per essere stato qui con noi.

Fukuda: Grazie a voi.